Cosa visitare

Architettura Religiosa

Chiesa di Sant’Erasmo

Chiesa parrocchiale risalente al XIII secolo., presenta all’interno tre navate ed ospita tre tele di un certo valore artistico raffiguranti il martirio di Sant’Erasmo, San Barbato e San Filippo Neri.

Basilica della SS. Annunziata

Risalente al XV secolo fu costruita dall’Università di Torrecuso in uno con il Capitolo Lateranense di San Giovanni in Laterano in Roma. Faceva parte della Congregazione della SS. Annunziata Conserva le reliquie di San Vincenzo da Saragozza portate a Torrecuso dal marchese Carlo Andrea Caracciolo

Chiesa di San Liberatore

sorge in località San Giovanni del Monte, è della stessa epoca della chiesa della SS. Annunziata. Essa sorse infatti come grangia, cioè come fattoria, della Annunziata. Si presenta costruita su due livelli di epoca diversa: la grangia vera e propria risalente al XV secolo e su questa la chiesa risalente al XVII secolo

Chiesa Santissimo Redentore

costruita nel 1995 nello spazio antistante il Cimitero allo scopo di agevolare le cerimonie funebri ha una struttura di taglio moderno.Sullo sfondo dell’abside si può ammirare la figura stilizzata in ferro del Cristo Redentore, opera di un apprezzato fabbro torrecusano Antonio Sauchella. Nello spazio antistante la chiesa vi è la tomba di Antonio Mellusi.

Chiesa di San Michele Arcangelo

la Chiesa di San Michele Arcangelo si trova in località torrepalazzo, frazione del comune di Torrecuso, costruita si presume in epoca Longobarda si presenta come piccola chiesetta con la facciata in pietra. Alla estremità destra della facciata, vi è un piccolo arco con dentro la campana della chiesa

Chiesa dei Santi Antonio da Padova e Vincenzo Diacono e Martire

Alle spalle dell’altare maggiore vi è una parete sulla quale è stato applicato un mosaico in tessere di marmi pregiati, smalti veneziani e tessere d’oro, al cui centro è adagiato il Cristo crocifisso in resina finitura bronzea, di altezza 300 c sui suoi lati leggermente in baso sono state poste due teli raffiguranti una Sant’Antonio da Padova e l’altra San Vincenzo diacono e martire del quale nella chiesa è presente anche l’effige con sotto di essa l’urna contenente il corpo del santo
Architettura Civile

Palazzo Caracciolo-Cito

nato dalla trasformazione dell’antico castello a tre torri operata dall’architetto napoletano di scuola vanvitelliana Barba alla fine del ‘700 sotto il marchesato dei Cito, è stato restaurato e riportato al suo antico splendore nel primo decennio di questo secolo. Spettacolari i paesaggi che si possono ammirare dai suoi terrazzi. Una sua ala è sede del Comune di Torrecuso. Il restante del palazzo ospita la filiera Enogastronomica del Sannio e l’annessa scuola del gusto dei prodotti tipici locali e la pinacoteca

Palazzo Di Palma-Cocchiaro

antico palazzo nobiliare appartenuto alla famiglia Di Palma di origine normanna. Restaurato anch’esso agli inizi degli anni 2000, ospita il Museo del Vino ed il Museo della Storia o della memoria

Palazzo della Leonessa

La famiglia dei Della Leonessa era una famiglia molto importante tra i nobili del Regno di Sicilia. Il suo capostipite, Guglielmo della Leonessa era un personaggio molto vicino e molto devoto all’allora Re di Napoli e di Sicilia Carlo I d’Angiò, lo stesso che ebbe questa corona dal Papa dopo aver sconfitto Manfredi. Guglielmo Della Leonessa, che diede avvio alla dinastia, ricevette in dono il Ducato di Airola dal Re carlo d’Angio diventando pian piano signori di estensi feudi in campania e Puglia. Per quanto riguarda il palazzo in questo ultimi anni è stato avviato l’iter per l’intervento di riqualificazione, ristrutturazione ed adeguamento dell’antica struttura che sarà adibita ad attività turistico-culturale, diventando cosi polo turistico-culturale.

Ponte Foeniculum (o Ponte Finocchio)

antico ponte sul fiume Calore di origine romana costruito lungo il ramo della via Latina che si ricongiungeva alla via Appia presso Benevento. Più volte distrutto dalle piene del fiume e più volte ricostruito si presenta con una struttura che testimonia le varie epoche della sua ricostruzione. Ad una struttura primaria di chiara origine romana si sovrappone una seconda struttura di origine medioevale e una terza di impronta moderna. Il ponte è sovrastato da una emergenza rocciosa, la grave mora di Dante Alighieri, sotto la quale fu sepolto temporaneamente il corpo di Manfredi di Svevia ucciso nella battaglia di Benevento nel 1266 contro Carlo d’Angiò

Museo enologico e di arte contemporanea

Oltre sessanta opere ispirate alla civiltà del vino, alcune appartenenti alla mostra itinerante “Il vino si fa immagine” che, dopo aver percorso l’Italia in lungo e in largo, resteranno nella terra sannita grazie ad un accordo tra il Comune di Torrecuso e l’Associazione Città del Vino.
Gli artisti in mostra sono: Salvatore Ciaurro, Luigi Grossi, Carlo Cordua, Elio Mazzella, Luigi Mazzella, Vincenzo Murano, Rosario Mazzella, Ferdinando Ambrosino, Giovanni Ariano e Nicola Ferrara.

Le Viole D’oro

Al primo sole di Marzo sui tetti e sui muri delle case di Torrecuso, tra le
siepi e negli anfratti più piccoli e disparati, sboccia il fiore che può essere considerato l’emblema di questo paese: è una viola dai petali di un colore giallo solare, sottili, quasi diafani, dal profumo lieve e gradevole, più comunemente chiamato “Viola d’oro o “Viola di Spagna”. Il secondo nome
è legato alla tradizione secondo cui i primi semi di questa pianta sarebbero
stati portati a Torrecuso da un soldato spagnolo che era al servizio del
Marchese Carlo Andrea Caracciolo. Una variante della tradizione vuole che sia stato lo stesso Marchese a portare i semi dalla Spagna e a farne omaggio al capoluogo del suo feudo. Anche Antonio Mellusi, le descrive attraverso i versi tratti dai “Ricordi della Patria”.

Oasi di Padre Pio

L’Oasi dedicata a San Pio da Pietrelcina a Torrecuso, situata in via Fabbricata, è un luogo di profonda spiritualità e devozione, nato per onorare la figura di San Pio da Pietrelcina grazie all’iniziativa dei fedeli di Torrecuso. Questo spazio sacro è diventato un punto di riferimento per la comunità locale, ospitando regolarmente celebrazioni religiose, tra cui la recita del Santo Rosario e la Santa Messa in occasione della festa liturgica di San Pio. L’Oasi San Pio rappresenta non solo un luogo di preghiera, ma anche un simbolo della fede e della coesione della comunità di Torrecuso, testimoniando l’affetto e la devozione dei suoi abitanti verso il Santo di Pietrelcina.
Fontane

Fontana Fabbricata

Un nome ufficiale questa fonte non lo ha mai avuto. Neppure l’epigrafe
apposta su di essa menziona alcun appellativo. Essa è stata sempre
chiamata con la dizione generica di “Fabbricata”. Questo forse perché,
allorquando fu costruita, a Torrecuso si parlava di questa “Fabbrica” che
avrebbe apportato beneficio alla comunità, e tale dizione è poi rimasta nel tempo. Tanti sono stati i gruppi di donne, giovani ed
anziane, venivano dalla fonte della Fabbricata con in testa la “sparra”
arrotolata e poggiati su essa il “cicino” o la “lancella” in un gioco
d’equilibrio e allegre parlottavano tra loro. Intere generazioni hanno
trascorso il loro tempo libero facendo una “camminata alla Fabbricata”. E
quanti amori sono nati e finiti all’ombra di questa fontana.

Fontana Croce

La “Fontana Croce” di Torrecuso, situata in via Padre Nicola Rillo, è un luogo intriso di memoria e spiritualità. Sebbene le informazioni storiche
documentate siano scarse, la tradizione orale e i ricordi locali attribuiscono a questa fontana un significato profondo per la comunità. Il nome “Fontana Croce” deriva dalla presenza, un tempo, di una colonna sormontata da una croce alta circa quattro metri, posta accanto alla fontana. Questo monumento fungeva da simbolo di fede e devozione, segnando un punto di riferimento spirituale per gli abitanti. La piazzetta in cui si trova la fontana era associata all’antico cimitero del paese, conferendo al luogo un’aura di sacralità e raccoglimento. Oggi, la “Fontana Croce” continua a
essere un simbolo della storia e dell’identità di Torrecuso. La sua presenza silenziosa richiama alla mente le generazioni passate e le tradizioni che hanno plasmato la comunità. Sebbene la colonna con la croce non sia più presente, la fontana rimane un punto di incontro e riflessione per gli abitanti e i visitatori, è stata restaurata recentemente ed è tutt’ora funzionante.

Fontana Lo Bascio

L’Università di Torrecuso nel 1763 nel dedicarsi ai bisogni della popolazione diede incarico a Francesco Napoleone di costruire una fontana pubblica nella contrada “lo basso”, e su detta fonte fu apposto lo stemma civico con le tre torri. Questa fontana esiste ancora oggi, ed è conosciuta da noi torrecusani con il nome “fontana u bascio”.
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